Un vasto territorio (circa 30 kmq di superficie) di grande valenza naturalistica e paesaggistica, nella parte più meridionale della provincia aquilana, lungo la quale si snodava l’antichissimo tracciato che rappresentò il collegamento tra i Peligni e i Sanniti Carricini di “Aufidena”.

Quel percorso appartenne alla via Minucia, narrata da Orazio, e fu la Via degli Abruzzi, l’itinerario principale tra le regioni del nord e il meridione, frequentato dai mercanti del Rinascimento.

Lo Attraversarono in tanti, da Annibale a S. Bernardino da Siena, da Boccaccio a Vittorio Emanuele II, da Mazzini ai re Angioini e Aragonesi.

Oggi quel antico tracciato rappresenta la “via del turismo”.

A cavallo tra il Parco nazionale d’Abruzzo e quello della Majella, con i centri di Roccaraso – Rivisondoli – Pescocostanzo – Rocca Pia, questa “regione” è il più attrezzato comprensorio turistico, estivo ed invernale, della montagna abruzzese.

Facilmente raggiungibile attraverso la A25 Roma-Pescara, che si lascia al casello di Sulmona, oppure dalla A1 fino a Caianello, per chi viene da Napoli, o San Vittore per chi viene da Roma, ma anche attraverso la fondovalle del Sangro per il traffico proveniente dalla costa adriatica.

Gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo costituiscono la più importante affermazione del turismo montano abruzzese.

Il punto di forza della regione.

Una grande ricettività, diversificata in strutture per ogni esigenza e gusto, con attrezzature e attrattive atte a proporre “vacanza” tutto l’anno.

Roccaraso e il comprensorio degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo (Pescocostanzo, Rivisondoli e Rocca Pia), del quale fa parte, rappresenta il top per una vacanza nell’Appennino centro meridionale.

Molta strada è stata percorsa da quel lontano 1897 quando, con l’inaugurazione della tratta ferroviaria Sulmona-Carpinone, si crearono le basi per lo sviluppo turistico di Roccaraso e dei paesi limitrofi.

Già dai primi anni del ‘900, infatti, alberghi ed affittacamere cominciarono ad accogliere i primi villeggianti che, sempre più numerosi, nel tempo hanno reso Roccaraso una località turistica di primissimo piano.

Lo testimonia una pubblicazione del Touring Club Italiano dell’aprile del 1910, in cui si riportano foto di una gara di salto con la partecipazione di atleti norvegesi.

Dopo i tragici avvenimenti connessi alla Seconda Guerra Mondiale (Roccaraso fu completamente distrutta dall’esercito tedesco in ritirata), gli abitanti di Roccaraso ebbero la forza e la capacità di ricostruire il loro paese portandolo, in breve, ad essere la punta di diamante del turismo montano, invernale ed estivo.